Salute

Gengivite o parodontite? Differenze e come imparare a riconoscerle

Queste due patologie, seppur strettamente correlate, presentano differenze sostanziali in termini di gravità, sintomatologia e conseguenze,Distinguere la gengivite dalla parodontite: definizioni e differenze fondamentali(www.progettohumus.it)

La salute delle gengive è un elemento cruciale per il benessere orale e generale, ma spesso le condizioni vengono confuse o sottovalutate.

Queste due patologie, seppur strettamente correlate, presentano differenze sostanziali in termini di gravità, sintomatologia e conseguenze, richiedendo approcci terapeutici differenti e tempestivi. Di seguito, un approfondimento aggiornato su come riconoscere queste malattie e quali passi intraprendere per curarle efficacemente.

La gengivite è un’infiammazione superficiale e reversibile dei tessuti molli gengivali, causata principalmente dall’accumulo di placca batterica. I sintomi più comuni includono gengive arrossate, gonfie, sanguinamento durante lo spazzolamento e alitosi. Questa condizione, se trattata tempestivamente con una corretta igiene orale e pulizie professionali, può essere completamente risolta senza danni permanenti.

Al contrario, la parodontite rappresenta l’evoluzione più grave della gengivite, coinvolgendo non solo la gengiva ma anche i tessuti di supporto del dente, come il legamento parodontale e l’osso alveolare. Questa malattia cronica e irreversibile si manifesta con la formazione di tasche gengivali, recessione gengivale e mobilità dentale fino alla perdita degli elementi dentari. La parodontite, quindi, è una patologia che richiede un intervento medico specialistico approfondito e costante.

Il collegamento tra le due è diretto: la parodontite origina sempre da una gengivite trascurata. La mancata rimozione della placca e del tartaro favorisce la penetrazione batterica nei tessuti profondi, innescando processi infiammatori che danneggiano irreversibilmente il parodonto.

Sintomi e riconoscimento precoce: quando preoccuparsi?

I segni iniziali di gengivite e parodontite in fase precoce sono spesso sovrapponibili, comprendendo gengive arrossate, gonfie e sanguinanti, oltre a un alito cattivo persistente. Tuttavia, la parodontite avanzata presenta sintomi più evidenti e preoccupanti, quali sanguinamento spontaneo, dolore locale, sensibilità dentinale, recessione gengivale e mobilità dei denti.

Poiché la parodontite può progredire silenziosamente e in maniera subdola, il sanguinamento gengivale rimane un campanello d’allarme fondamentale. La comparsa di questo sintomo, anche in modo lieve, deve spingere a una visita odontoiatrica immediata, per prevenire l’evoluzione verso condizioni più gravi.

Queste due patologie, seppur strettamente correlate, presentano differenze sostanziali in termini di gravità, sintomatologia e conseguenze,

Fattori di rischio, cause e prevenzione: il ruolo dell’igiene orale e dello stile di vita(www.progettohomus.it)

La causa principale di entrambe le patologie è l’accumulo di placca batterica e tartaro, conseguenza di una scarsa igiene orale.

Tuttavia, diversi altri fattori possono aumentare il rischio di insorgenza e aggravamento, tra cui:
– Fumo, che indebolisce le difese immunitarie locali e irrita i tessuti gengivali;
– Squilibri ormonali, tipici di gravidanza, pubertà o uso di contraccettivi;
– Malattie sistemiche come il diabete, che sono strettamente correlate alla gravità della parodontite;
– Farmaci che possono causare ipertrofia gengivale;
– Predisposizione genetica e familiarità;
– Alimentazione carente di vitamine, in particolare vitamina C.

La prevenzione è quindi fondamentale e si basa su una rigorosa igiene orale quotidiana, che prevede:
– Lavaggio dei denti almeno due volte al giorno con tecnica corretta;
– Uso quotidiano di filo interdentale o scovolini;
– Pulizia della lingua per ridurre i batteri orali;
– Controlli odontoiatrici regolari e pulizie professionali periodiche;
– Adozione di uno stile di vita sano, evitando fumo e limitando alcol e cibi zuccherati.

Trattamenti attuali e prospettive per gengivite e parodontite

Per la gengivite, il trattamento standard prevede la detartrasi professionale per rimuovere placca e tartaro, associata all’adozione di corrette pratiche di igiene domiciliare e, se necessario, l’uso di collutori antisettici. La gengivite risponde bene a questi interventi e può essere completamente risolta.

Nel caso della parodontite, invece, la terapia è più complessa e si articola in più fasi, orientate a controllare l’infezione e limitare i danni ai tessuti di supporto. Tra le opzioni terapeutiche più utilizzate si annoverano:
– Pulizia professionale approfondita e levigatura radicolare per rimuovere placca e tartaro subgengivali;
– Terapie antibiotiche locali o sistemiche per combattere l’infezione batterica;
– Interventi chirurgici mirati, come innesti ossei o gengivali, rigenerazione tissutale guidata e rimodellamento delle tasche parodontali;
– Monitoraggio continuo e mantenimento a lungo termine per evitare recidive.

È fondamentale sottolineare che, nonostante la parodontite non sia completamente guaribile, una diagnosi precoce e un trattamento tempestivo possono arrestarne l’evoluzione, preservando la funzionalità dentale e migliorando la qualità della vita.

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