L’ex attrice, nota per i film con Alvaro Vitali, rivela la sua caduta dopo anni di successo: la depressione, le difficoltà economiche e il dolore per la madre.
Apri il cassetto dei ricordi e vedi i manifesti dei film più scanzonati degli anni ’80: c’è lei, con quel sorriso contagioso e quella sensualità che la rese un’icona assoluta della commedia sexy all’italiana. Sto parlando di Michela Miti, l’indimenticabile supplente nei film di Pierino, un volto che per anni è stato sinonimo di successo, riviste patinate e vita sotto i riflettori.
Eppure, a distanza di anni, il sipario si è chiuso su una realtà completamente diversa. Oggi Michela Miti si trova ad affrontare un dramma personale ed economico che non ammette sconti. È ospite a Verissimo, e il suo racconto a Silvia Toffanin non è quello di una diva, ma di una donna in difficoltà, costretta a lottare giorno dopo giorno. La sua storia è la dimostrazione che il successo, per quanto grande, non offre garanzie a vita.
La sua discesa, confessa l’attrice, è iniziata circa un decennio fa, con la morte dell’amore della sua vita, lo scrittore e regista Alberto Bevilacqua. Un legame solido, durato vent’anni, nonostante la grande differenza d’età. Ma la perdita di Alberto è stata solo il primo colpo: in assenza di matrimonio, si è vista costretta a lasciare la casa che condividevano, per volere dei familiari di lui. È stato l’inizio della depressione, un tunnel buio da cui fatica a uscire.
La Confessione Amara: Sola e Senza Risparmi
La situazione economica di Michela Miti è precipitata in modo vertiginoso, complice un altro grande dolore: la malattia della madre, Ivana, colpita da un principio di Alzheimer.
Per assistere la madre e far fronte alle spese mediche, Michela Miti ha dovuto attingere a tutti i suoi risparmi, fino a svuotarli completamente. E il dolore per non aver potuto fare di più per la madre resta un macigno sul cuore: «Quando era in ospedale mi disse ‘ti prego guariscimi’ e ti senti impotente di fronte a queste parole», ha raccontato con commozione.
Oggi, l’attrice vive una quotidianità fatta di precarietà estrema. Le difficoltà sono così gravi da averla portata a vendere i ricordi più cari: «Ho dovuto vendere tutti i ricordi di Alberto per andare avanti», ha ammesso.

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La situazione è critica. Le è stato notificato un avviso di sfratto per la casa in cui viveva con sua madre e, ancora più drammatico, vive senza gas. Pensate a quanto sia difficile anche solo cucinare o scaldarsi. Riceve l’assegno di inclusione, un aiuto vitale, ma la sua sopravvivenza è affidata a un “miracoloso fornetto elettrico” per un solo pasto al giorno.
La speranza, però, non si spegne del tutto. Michela Miti ha trovato conforto nella fede e soprattutto nella solidarietà concreta della Comunità di Sant’Egidio, che si sta muovendo per aiutarla a trovare una nuova casa.
È un monito potente: anche chi è stato baciato dalla fortuna in gioventù può ritrovarsi a vivere in una realtà fatta di scatole, incertezza e “lunghe attese”. La sua storia ci ricorda che la vera forza, a volte, sta nel trovare il coraggio di chiedere aiuto.