Il 1° ottobre si celebra in tutto il mondo, un evento che va oltre il semplice omaggio a una bevanda amata e radicata nella cultura italiana.
In Italia, il caffè è molto più di un rito quotidiano: rappresenta un momento di condivisione e un simbolo di identità nazionale, come confermano le più recenti indagini e studi scientifici.
Secondo la recente indagine “Gli italiani e il caffè” realizzata da AstraRicerche per il Comitato Italiano del Caffè di Unione Italiana Food, il 97,5% degli italiani consuma caffè, e di questi, il 71% lo beve quotidianamente. L’espresso rimane la modalità di consumo più popolare e rappresenta una vera e propria icona nazionale. Interessante è anche il dato sulla percezione della filiera di produzione: quasi la metà degli intervistati crede che il caffè venga coltivato in Italia, mentre in realtà le materie prime provengono da filiere distanti, principalmente dall’America Latina e dall’Africa.
L’importanza di questa bevanda si riflette anche nella diffusione di eventi e iniziative legate alla Giornata internazionale del caffè, istituita ufficialmente nel 2014 dall’Organizzazione internazionale del caffè (ICO) e celebrata per la prima volta a Milano in occasione di Expo 2015. Oggi, oltre 77 Stati membri dell’ICO partecipano a questa ricorrenza, che include manifestazioni culturali, promozioni commerciali e momenti di approfondimento sul settore.
Caffè e salute: miti da sfatare e benefici certificati
Il biologo nutrizionista Mario Ciarnella, esperto in nutrizione funzionale e medicina di precisione, chiarisce alcuni dei dubbi più frequenti sul rapporto tra caffè e salute, basandosi sulle più recenti evidenze scientifiche.
1. Il caffè disidrata? Un falso mito. Sebbene la caffeina abbia un leggero effetto diuretico, l’acqua presente nel caffè compensa completamente questa azione. Nei consumatori abituali, quindi, il bilancio idrico resta neutro e il caffè contribuisce all’idratazione quotidiana.
2. Fa male al cuore? Solo se consumato in dosi eccessive. Un consumo moderato, pari a 3-4 tazzine al giorno, è anzi associato a una riduzione del rischio cardiovascolare. La risposta varia in base alla tolleranza individuale.
3. Migliora la concentrazione? Sì, la caffeina stimola il sistema nervoso centrale, incrementando attenzione, tempi di reazione e capacità cognitive. È considerata uno dei nootropi naturali più efficaci.
4. Rovina il sonno? Assumere caffè nel tardo pomeriggio o la sera può ritardare l’addormentamento, a causa della sua emivita di 5-7 ore. È consigliato evitarlo dopo le 16, soprattutto per chi soffre di problemi di sonno.
5. Il decaffeinato è privo di caffeina? No, contiene comunque una piccola quantità (2-5 mg per tazzina) rispetto ai 70-90 mg di un espresso normale, risultando una scelta più leggera ma non completamente priva di effetti stimolanti.

Caffè e salute(www.progettohumus.it)
6. Aiuta a dimagrire? In parte. La caffeina stimola la termogenesi e la lipolisi, aumentando leggermente il dispendio energetico, ma non è un agente dimagrante diretto. Può comunque supportare un percorso di perdita di peso associato a dieta e attività fisica.
7. Aumenta il rischio di tumori? No, anzi. Studi epidemiologici indicano un rischio tumorale ridotto grazie ai composti polifenolici e antiossidanti contenuti nel caffè, che esercitano effetti protettivi.
8. È dannoso in gravidanza? Se consumato oltre i 200 mg di caffeina al giorno (circa due espressi), può aumentare il rischio di basso peso alla nascita o altre complicanze.
9. Può creare dipendenza? La caffeina induce una lieve assuefazione, con possibile comparsa di sintomi lievi come mal di testa o stanchezza in caso di sospensione improvvisa.
10. Fa bene al fegato? Diversi studi dimostrano che il consumo regolare di caffè riduce il rischio di steatosi epatica, fibrosi e carcinoma. Il caffè è considerato un vero e proprio “nutraceutico” per la salute epatica, con benefici evidenti già a 2-3 tazzine al giorno.