In evidenza un rallentamento del potere d’acquisto delle famiglie italiane, con una crescita modesta dopo un +0,7% del trimestre precedente.
La manovra finanziaria 2026 inizia a delinearsi con un profilo di interventi mirati a sostenere il ceto medio, le famiglie e il settore produttivo, con un occhio attento al contenimento della spesa pubblica e al rispetto dei parametri di bilancio europei. Il Documento programmatico di finanza pubblica, presentato nei primi giorni di ottobre, conferma il percorso verso un deficit al 3%, obiettivo che potrebbe portare l’Italia a uscire anticipatamente dalla procedura d’infrazione Ue. Nel complesso, la manovra si struttura intorno a 16 miliardi di euro, coperti per il 40% da nuove entrate e per il restante 60% da tagli alla spesa, con un possibile incremento complessivo nelle prossime settimane.
Interventi fiscali e sostegno alle famiglie
L’Istat ha recentemente messo in evidenza un rallentamento del potere d’acquisto delle famiglie italiane, con una crescita modesta stimata allo 0,3% dopo un +0,7% del trimestre precedente. Le vendite di beni alimentari aumentano in valore (+1,6%) ma diminuiscono in volume (-2,2%), segnale di un aumento dei prezzi che incide sui consumi. Parallelamente, cresce la propensione al risparmio, ora stimata al 9,5%, in un clima di incertezza economica.

Cosa aspettarsi dalla Legge di Bilancio 2026, mentre le famiglie italiane fanno sempre più fatica (www.progettohumus.it)
Tra le misure di punta, spicca il taglio Irpef, pensato per alleggerire il carico fiscale sulle fasce di reddito medio. Il governo mira a ridurre l’aliquota intermedia dal 33% al 32% per i redditi fino a 50mila euro, un segnale chiaro di attenzione verso il rafforzamento della domanda interna e il miglioramento del potere d’acquisto delle famiglie. Parallelamente, si conferma la possibilità di una nuova rottamazione delle cartelle esattoriali, strumento volto a favorire la regolarizzazione dei debiti fiscali.
Il capitolo dedicato alle famiglie prevede il potenziamento del bonus mamme, con un’integrazione mensile di 40 euro rivolta alle lavoratrici madri, e il rifinanziamento degli sconti sulle bollette del gas per nuclei familiari in difficoltà economica o numerosi. Il Documento prevede inoltre l’istituzione di un conto mobilità, finalizzato a offrire agevolazioni sui trasporti pubblici, e l’introduzione del bonus natalità, incentivi volti a sostenere la natalità e la mobilità sostenibile.
Il Fondo sanitario nazionale sarà incrementato di 2,5 miliardi di euro rispetto ai 4 già stanziati, con un piano ambizioso che prevede 27mila nuove assunzioni tra medici e infermieri, un potenziamento della prevenzione e un aumento del tetto di spesa per i farmaci. Questo investimento punta a rispondere alle esigenze di un sistema sanitario sotto pressione, a fronte anche di un contesto economico che vede un rallentamento nel potere d’acquisto degli italiani.
Per le imprese, viene confermata l’Ires premiale, che prevede un taglio del 4% dell’imposta sugli utili destinati a investimenti e assunzioni. Inoltre, si prevede un nuovo incentivo orizzontale alimentato da circa 4 miliardi di risorse residuali del piano “Transizione 5.0” e da fondi riorientati del Pnrr, con l’obiettivo di stimolare l’innovazione e la crescita sostenibile nel tessuto produttivo nazionale.