La distribuzione delle calorie durante la giornata incide su metabolismo, salute e qualità del sonno. Esperti spiegano come adattare i pasti ai ritmi biologici per il benessere.
La gestione dei tempi di assunzione delle calorie giornaliere è un tema di crescente interesse nel campo della nutrizione e della salute metabolica. L’endocrinologa Annamaria Colao, docente ordinaria presso l’Università Federico II di Napoli e figura di spicco nella ricerca su endocrinologia, metabolismo e nutrizione, ribadisce come la scelta del momento in cui si mangia possa influenzare profondamente il benessere complessivo dell’organismo. In un contesto in cui le pratiche di digiuno intermittente si diffondono sempre più, è fondamentale comprendere non solo il “cosa” ma soprattutto il “quando” dell’alimentazione.
L’importanza di rispettare i ritmi biologici nell’assunzione delle calorie
Secondo Colao, la pausa tra un pasto e l’altro rappresenta un momento cruciale per il sistema digerente e metabolico. «Mettere in pausa il tratto digestivo consente un corretto assorbimento dei nutrienti e favorisce l’eliminazione delle scorie cellulari», spiega. Questa fase di “riposo” aiuta il corpo a rigenerarsi e a mantenere efficiente il sistema immunitario, contrastando i danni quotidiani causati da fattori come inquinamento, fumo e alimentazione scorretta.
L’endocrinologa sottolinea che queste pause, calibrate in base a età e condizioni individuali, permettono la sostituzione delle cellule degradate con nuove cellule funzionali, migliorando così il funzionamento degli organi e contribuendo a un migliore stato di salute generale.

Quante calorie bisogna ingerire – Progettohumus.it
La distribuzione ideale delle calorie dovrebbe privilegiare il mattino, con un apporto che copra tra il 70 e l’80% dell’introito giornaliero. Questo permette all’organismo di avere tempo sufficiente per elaborare e utilizzare efficacemente l’energia. A pranzo è possibile aggiungere una piccola integrazione proteica e di carboidrati, soprattutto per chi conduce una vita attiva. Al contrario, chi svolge attività sedentaria può tranquillamente evitare ulteriori assunzioni caloriche serali, favorendo così un sonno più riposante.
La colazione, definita da Colao «il pasto più importante della giornata», non dovrebbe mai essere saltata. Saltarla equivale a «mettere in moto la macchina con il serbatoio vuoto», un’immagine che sottolinea l’importanza di partire con energie adeguate. L’endocrinologa precisa, tuttavia, che queste strategie non sono pensate come metodi per dimagrire, ma come strumenti di regolazione del metabolismo e di promozione della salute. Per la perdita di peso, infatti, sono necessarie terapie e programmi specifici, sempre personalizzati e guidati da professionisti.
Un interessante confronto emerge dall’analisi delle cosiddette “zone blu”, aree del pianeta con una concentrazione anomala di centenari, tra cui la Sardegna, in particolare la regione dell’Ogliastra. Il professor Gianni Pes, docente di Scienze della Nutrizione all’Università di Sassari, ha condotto approfondite ricerche sul tema, evidenziando dati sorprendenti.
Contrariamente a quanto si potrebbe immaginare, i centenari sardi non praticano forme di digiuno o restrizione calorica significative. «L’apporto calorico medio giornaliero è di circa 2.400 kcal, simile a quello di un americano medio», afferma Pes. Inoltre, la loro dieta non limita l’assunzione di proteine animali, includendo consumi abbondanti di carne, uova, latte e latticini, elementi spesso associati a un invecchiamento accelerato in altri contesti.
La longevità di questi individui è attribuibile a un insieme di fattori, tra cui la qualità degli alimenti e, soprattutto, un elevato livello di attività fisica quotidiana. L’abitudine di percorrere a piedi 30-40 chilometri al giorno ha permesso loro di mantenere una massa muscolare adeguata e di contrastare efficacemente la sarcopenia, condizione tipica dell’età avanzata che compromette la qualità della vita.