Se i tuoi ceci restano duri anche dopo ore ai fornelli, probabilmente commetti uno di questi errori. Ecco come ottenere una cottura perfetta e una consistenza cremosa senza rovinare la ricetta.
I ceci sono tra i legumi più amati della cucina mediterranea. Nutrienti, versatili e ricchi di proteine vegetali, si prestano a mille ricette: dalla classica pasta e ceci alle insalate croccanti, fino al cremoso hummus. Eppure, capita spesso di ritrovarsi con ceci ancora duri anche dopo ore di cottura. Un problema frustrante che, nella maggior parte dei casi, nasce da piccoli errori nella preparazione. Molti credono che basti buttarli in pentola e aspettare, ma la realtà è diversa. La riuscita dipende da fattori precisi: la qualità dei legumi, la temperatura dell’acqua, i tempi di ammollo e perfino il momento in cui si aggiunge il sale. Con qualche accorgimento è possibile ottenere ceci morbidi, saporiti e perfettamente cotti.
Perché i ceci restano duri dopo la cottura
Il primo errore riguarda spesso la qualità dei legumi. I ceci secchi troppo vecchi perdono la capacità di assorbire l’acqua e restano coriacei. È bene controllare sempre la data di confezionamento e scegliere prodotti più freschi possibile. Se i legumi hanno più di un anno, anche una lunga cottura non basterà a renderli teneri. Fondamentale poi è la fase di ammollo, che non va mai saltata. I ceci vanno immersi in acqua fredda per almeno 8-12 ore, meglio se con un pizzico di bicarbonato, che aiuta a rompere le fibre esterne. Ridurre i tempi o usare acqua troppo dura (ricca di calcio o magnesio) può compromettere il risultato. Meglio preferire acqua filtrata o minerale, soprattutto nelle zone dove l’acqua di rubinetto è molto calcarea.

Perché i ceci restano duri dopo la cottura – progettohumus.it
Altro punto cruciale: la cottura lenta. I ceci vanno cotti a fuoco basso, per un tempo che può superare le due ore. Usare una fiamma troppo alta o una pentola sottile può lasciare i legumi crudi dentro e sfatti fuori. Se si desidera accelerare i tempi, la pentola a pressione è una valida alternativa, purché si dosi bene l’acqua e non si aggiunga sale all’inizio. A proposito di sale, anche questo può essere un nemico della morbidezza: aggiungerlo troppo presto indurisce le bucce. È meglio unirlo solo a fine cottura, insieme ad eventuali acidi come limone o pomodoro, che vanno anch’essi inseriti solo all’ultimo.
Il metodo corretto per ottenere ceci morbidi e gustosi
Per ottenere ceci della consistenza perfetta, serve un po’ di metodo. Per prima cosa, sciacqua bene 500 grammi di ceci secchi sotto l’acqua corrente, eliminando quelli che salgono a galla o presentano difetti. Poi versali in una ciotola capiente con acqua tiepida, il doppio del loro volume, e aggiungi un pizzico di bicarbonato. Lascia in ammollo per 12 ore, cambiando l’acqua una volta se possibile. Dopo l’ammollo, scola i ceci e trasferiscili in una pentola dal fondo spesso, coprendoli con acqua calda. Evita di usare mestoli di metallo per mescolarli: possono compromettere la cottura. Lascia cuocere lentamente, a fiamma bassa, finché i legumi non diventano teneri ma compatti. Solo negli ultimi minuti aggiungi il sale.
Per renderli più digeribili, puoi inserire nell’acqua due foglie di alloro o un piccolo pezzo di alga kombu: aiutano a ridurre i gas intestinali e migliorano la tenerezza dei legumi. Una volta pronti, i ceci possono essere conservati in frigorifero per tre giorni oppure congelati, ideali per preparare zuppe, burger vegetali o salse come l’hummus. Chi preferisce un risultato più cremoso può prolungare la cottura o frullarli parzialmente con un po’ della loro acqua di cottura.