Economia

Pignorabilità e trattenute sulle prestazioni, arriva la circolare INPS: su cosa rischi e su cosa no

Pignorabilità e trattenute sulle prestazioni, arriva la circolare InpsL'INPS torna a parlare di pignoramenti e debiti - progettohumus.it

Il pignoramento è una delle pratiche di riscossione più discussa e problematica, ma da INPS arrivano altre novità.

L’INPS è tornata sul tema della pignorabilità e lo ha fatto con una nuova circolare, pubblicata il 30 settembre 2025, per fare chiarezza sulla questione. L’obiettivo è stabilire con precisione quando le somme destinate al sostegno del reddito o all’assistenza possono essere soggette a trattenute e quando no.

Una distinzione che, in tempi di crisi economica, assume un valore concreto e immediato per migliaia di lavoratori che si trovano sommersi dai debiti. Un chiarimento che serve anche per definire e proteggere gli interessi non solo dell’ente, ma forse, anche della comunità.

Le novità sui pignoramenti INPS

Il documento rilasciato aggiorna quindi il quadro normativo e fornisce agli uffici indicazioni operative per la gestione dei casi di pignoramento sulle somme erogate dall’Istituto. Si tratta di prestazioni come NASpI, cassa integrazione o indennità di malattia, strumenti pensati per garantire una continuità economica a chi si trova in difficoltà.

Pignorabilità e trattenute sulle prestazioni, arriva la circolare Inps

Alcune prestazioni a sostegno posso essere pignorate in parte – progettohumus.it

Tuttavia, anche queste forme di aiuto possono, in parte, essere toccate da vincoli e obblighi di legge, come può essere appunto il pignoramento. La circolare ribadisce un principio cardine, cioè che alcune prestazioni restano totalmente impignorabili, come i sussidi per maternità e malattia, anche se considerate vitali.

Diversa la situazione per le prestazioni sostitutive della retribuzione, come la NASpI o la cassa integrazione, che possono essere pignorate solo parzialmente. Per i crediti ordinari invece il limite resta fissato a un quinto, mentre per quelli di natura alimentare la misura dipende dall’autorizzazione del giudice.

C’è poi un caso particolare, ovvero l’anticipazione NASpI, secondo l’INPS, questa forma di erogazione perde la natura di prestazione assistenziale, diventando un incentivo all’imprenditorialità. Conseguentemente può essere pignorata integralmente, trattandosi di una somma che non ha la funzione di sostegno al reddito, ma quella di favorire un’attività economica autonoma.

Le limitazioni cambiano anche quando il pignoramento è disposto dall’agente della riscossione e in questo caso, la legge stabilisce soglie progressive da rispettare. Un decimo fino a 2.500 euro, un settimo fino a 5.000 euro e un quinto del totale oltre tale cifra, tornando alla percentuale originale.

La circolare affronta anche la questione del concorso di più pignoramenti, chiarendo che la quota complessivamente trattenuta non può superare la metà dell’importo totale percepito. È un limite che impedisce l’eccessiva erosione delle somme dovute, garantendo comunque un equilibrio tra esigenze di recupero dei debiti e tutela sociale.

Particolare attenzione è riservata anche agli assegni di mantenimento e ai relativi obblighi fiscali del sostituto d’imposta, che deve versare correttamente le somme ai creditori. Il risultato è un quadro più chiaro, pensato per rendere uniforme l’applicazione delle norme e proteggere i cittadini da errori interpretativi.

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