Si avvicina una delle scadenze più importanti dell’anno per Fisco e contribuenti, una data assolutamente da non perdere.
Ci sono date che scorrono sul calendario senza lasciare traccia e allo stesso tempo ci sono scadenze che non concedono alcun ritardo o distrazione. Una di queste incombe proprio alla fine di ottobre, quando il Fisco torna a bussare alla porta di datori di lavoro, enti e committenti.
È un appuntamento annuale, oramai una vera e propria abitudine, che resta però sempre insidioso e che riguarda la trasmissione della Certificazione Unica. Per chi non vuole incorrere in sanzioni, specialmente alcuni redditi ben specifici questa volta, è una ricorrenza che non può assolutamente essere dimenticata.
Sta per scadere la Certificazione Unica
Il 31 ottobre rappresenta la scadenza entro cui devono essere inviati i dati relativi alle ritenute sui redditi che non compaiono nella dichiarazione precompilata. Si tratta di una comunicazione che ogni sostituto d’imposta, datore di lavoro, ente o committente che sia, è obbligato a trasmettere all’Agenzia delle Entrate.

Si avvicina la scadenza della certificazione unica – progettohumus.it
L’obiettivo è certificare in modo corretto le somme corrisposte ai percettori, dai lavoratori autonomi ai liberi professionisti, fino a chi riceve provvigioni o compensi occasionali. Quest’anno, la Certificazione Unica 2025, relativa ai redditi del 2024, segue un calendario più articolato del solito, pensato per distinguere i diversi tipi di reddito.
Mentre per i redditi “precompilabili” la scadenza era fissata al 17 marzo, per gli altri si è dovuto attendere fino il 31 marzo. La vera coda dell’anno fiscale, però, arriva proprio con la scadenza residuale di fine ottobre, riservata ai casi che non rientrano nella dichiarazione precompilata.
Ciò significa che chi ha erogato redditi non gestibili tramite la precompilata deve completare l’invio entro la fine del mese, senza ulteriori proroghe. Un termine che coincide con quello del modello 770, la dichiarazione dei sostituti d’imposta e riguarda quei redditi che non trovano spazio nei modelli dell’Agenzia.
Anche se la trasmissione può slittare, la consegna della CU al percettore dovrà comunque avvenire entro il 17 marzo, come previsto dalla norma generale. Una dimenticanza, in questi casi, può comportare a sanzioni pecuniarie e verifiche fiscali tutt’altro che piacevoli da subire.
Rientrano tra i redditi “non precompilabili” quelli percepiti da agenti di commercio o mediatori, ossia le provvigioni non riconducibili a un rapporto di lavoro dipendente. La scadenza interessa anche le ritenute operate dai condomini, che devono trattenere il 4% dei compensi versati a imprese o professionisti per lavori o servizi.
Non vanno dimenticati infine i redditi esenti, come quelli percepiti da chi svolge il servizio civile universale, anche questi da trasmettere entro il 31 ottobre. Anche se non generano imposte, devono essere ugualmente comunicati all’Agenzia, stavolta per fini di tracciabilità e controllo dei flussi monetari, una logica ormai consolidata.