Economia

Controlli fiscali, arriva la stretta nel 2026: come evitare di farsi fregare

Le novità introdotte dal Governo, guidato dal Ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, mirano a rafforzare la capacità di recuperoStretta sulle compensazioni per debitori con il Fisco(www.progettohumus.it)

Nel quadro della Legge di Bilancio 2026, emergono importanti aggiornamenti in materia di controlli fiscali e lotta all’evasione. 

Le novità introdotte dal Governo, guidato dal Ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, mirano a rafforzare la capacità di recupero delle entrate fiscali e a contrastare in modo più incisivo le indebite compensazioni, ampliando gli strumenti di verifica e controllo a disposizione dell’Amministrazione Finanziaria.

A partire dal 1° gennaio 2026, viene previsto un inasprimento delle regole sulle compensazioni fiscali per i contribuenti che vantano debiti nei confronti del Fisco. In particolare, il limite massimo oltre il quale non sarà più possibile utilizzare i crediti fiscali per compensare debiti pendenti scenderà da 100.000 a 50.000 euro. Questa modifica, prevista dall’articolo 37 del decreto-legge 4 luglio 2006, n. 223, rappresenta un chiaro segnale di maggiore rigore nel contrasto alle pratiche di evasione e di utilizzo improprio dei crediti fiscali.

Attualmente, la norma esclude dalla compensazione chi ha cartelle o atti di recupero dell’Agenzia delle Entrate che superano la soglia di 100.000 euro, a meno che il contribuente non abbia attivato un piano di rateazione ancora valido. Con la nuova soglia di 50.000 euro, l’Amministrazione potrà bloccare prima le compensazioni, riducendo così la possibilità di utilizzo illecito di crediti per sanare debiti fiscali.

Controlli più efficaci su IVA e fatture elettroniche

Parallelamente, la Legge di Bilancio 2026 introduce procedure accelerate per le verifiche sull’IVA, soprattutto in caso di omessa presentazione della dichiarazione. L’Agenzia delle Entrate potrà incrociare in modo più rapido ed efficiente i dati della dichiarazione precompilata IVA con quelli delle fatture elettroniche, consentendo controlli automatizzati e più puntuali senza dover passare per la fase preliminare dell’accertamento tradizionale.

Questa innovazione punta a rendere il sistema di controllo più tempestivo, sfruttando appieno le banche dati digitali a disposizione dell’Amministrazione Finanziaria e riducendo così i tempi di intervento e recupero.

Le novità introdotte dal Governo, guidato dal Ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, mirano a rafforzare la capacità di recupero

Accesso completo di AdER ai dati delle fatture elettroniche e nuova strategia sulle cartelle(www.progettohumus.it)

Un altro elemento di rilievo riguarda il potenziamento del ruolo dell’Agenzia delle Entrate Riscossione. La Legge di Bilancio 2026 autorizza l’AdER ad avere accesso pieno ai dati delle fatture elettroniche, una misura chiesta dalla Commissione tecnica che ha analizzato il cosiddetto “magazzino della Riscossione”.

Grazie a questa nuova facoltà, l’Agenzia potrà avviare procedure mirate di pignoramento dei crediti derivanti da rapporti commerciali tra il soggetto debitore e terzi, aumentando così le possibilità di recupero delle somme dovute. Questo strumento si affianca alla cosiddetta “pace fiscale” che interessa i carichi pendenti dal 2000 al 2023, con la possibilità di rateizzare il debito in 54 rate bimestrali per un periodo di 9 anni.

La strategia si basa su un approccio combinato di “bastone e carota”: da un lato la rottamazione e la rateizzazione agevolata per debiti pregressi, dall’altro un’intensificazione dei controlli e delle azioni di recupero su crediti ritenuti esigibili. Attualmente, su un totale di circa 1.300 miliardi di euro di crediti iscritti a ruolo, ne sono considerati esigibili circa 734 miliardi, mentre per la quota restante di 538 miliardi le possibilità di recupero sono più limitate.

Taglio IRPEF e benefici per i contribuenti fino a 200.000 euro

Tra le misure più attese della Manovra 2026 c’è il taglio dell’IRPEF, destinato a ridurre il carico fiscale sul ceto medio. Dal 1° gennaio 2026, l’aliquota del 33% sarà applicata ai redditi fino a 50.000 euro, confermando così la riduzione rispetto al precedente 35%. L’idea iniziale di estendere la soglia fino a 60.000 euro non è stata mantenuta.

Tuttavia, il beneficio fiscale si estenderà anche ai redditi più elevati, fino a 200.000 euro, sebbene per questi ultimi sia previsto un meccanismo compensativo volto a limitare l’effetto complessivo della revisione dell’imposta. In pratica, la riduzione delle detrazioni fiscali per i redditi superiori a 50.000 euro, già introdotta in passato per contenere la platea dei beneficiari, sarà probabilmente confermata o ricalibrata.

L’iter legislativo della Legge di Bilancio è ancora in corso e sarà fondamentale seguire l’evoluzione degli emendamenti e degli interventi parlamentari per comprendere appieno l’impatto finale di queste novità sul sistema fiscale italiano dal prossimo anno.

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