Economia

Bonus 2025, per ottenere questi non serve l’ISEE: ecco quali sono e chi può accedervi

i bonus del 2025I Bonus del 2025 senza ISEE - progettohumus.it

Per i bonus 2025  non serve l’Isee: ecco quali sonole agevolazioni possibili e a chi sono destinate. Scopriamo tutte le informazioni utili.

Nel panorama delle agevolazioni economiche previste per il 2025, alcuni bonus continuano a essere accessibili senza la presentazione dell’Indicatore della Situazione Economica Equivalente (ISEE), strumento normalmente indispensabile per la verifica delle condizioni reddituali e patrimoniali del nucleo familiare. Questo articolo illustra le principali misure che non richiedono l’ISEE e fornisce informazioni aggiornate sui requisiti e sulle modalità di accesso.

Bonus 2025 accessibili senza ISEE: quali sono e a chi spettano

Tra le agevolazioni più rilevanti che non prevedono la presentazione dell’ISEE figurano l’Assegno Unico, l’Assegno Sociale, l’Esenzione dal Canone Rai, il Bonus Nido e gli aiuti destinati alle persone con disabilità.

L’Assegno Unico Universale rappresenta uno degli strumenti cardine di sostegno alle famiglie con figli a carico, erogato anche in assenza di ISEE. In tale situazione, il beneficiario percepisce però l’importo minimo previsto: 57,50 euro mensili per ogni figlio minore, 28,70 euro per i maggiorenni, con una maggiorazione di 17,20 euro per ogni figlio successivo al secondo. Non è invece prevista alcuna maggiorazione per genitori entrambi lavoratori.

Analogamente, il Bonus Nido può essere richiesto senza presentare l’ISEE, ma in questo caso il contributo si limita alla somma base di 1.500 euro annui (equivalenti a circa 136,37 euro per undici mensilità). L’incremento previsto dalla Legge di Bilancio 2024 per nuclei con almeno tre figli non è riconosciuto in assenza di attestazione economica. Va sottolineato che il bonus nido non è soggetto ad adeguamento annuale e pertanto l’importo resterà invariato anche nel 2025.

bonus 2025 e come richiederli

Quali sono i bonus del 2025 e come richiederli – progettohumus.it

L’Assegno Sociale è una prestazione assistenziale rivolta a chi ha compiuto 67 anni e si trova in condizioni di difficoltà economica. Per il 2025, il limite di reddito annuo è fissato a 7.002,84 euro, soglia che determina l’erogazione dell’importo pieno, pari a 538,68 euro mensili per tredici mensilità. La somma è calcolata sottraendo al tetto massimo il reddito percepito e distribuendo il risultato su 13 mensilità. La misura non richiede la presentazione dell’ISEE e la domanda può essere presentata direttamente all’INPS tramite il servizio dedicato o attraverso patronati e CAF.

Possono usufruire dell’esenzione dal Canone Rai i cittadini con almeno 75 anni di età e un reddito personale o coniugale non superiore a 8.000 euro annui. È necessario che nel nucleo familiare non vi siano altri titolari di reddito, fatta eccezione per colf, badanti o collaboratori domestici. Anche questa agevolazione non prevede l’obbligo di presentazione dell’ISEE.

Le persone con disabilità o invalidità civile possono ricevere supporti economici e agevolazioni fiscali senza dover fornire l’ISEE. Ad esempio, per le pensioni di invalidità civile la verifica si basa sul reddito personale o familiare, senza necessità dell’Indicatore. Inoltre, sono accessibili sconti come l’acquisto di veicoli con IVA ridotta o il bonus tablet e smartphone.

Bonus nascite 2025: la nuova “Carta per i nuovi nati”

Tra le novità introdotte nel 2025, spicca il Bonus nascite, noto anche come “Carta per i nuovi nati”, che prevede un contributo di 1.000 euro in un’unica soluzione per ogni bambino nato o adottato nel corso dell’anno. Per accedere è necessario che l’ISEE familiare non superi i 40.000 euro annui.

Possono richiedere il bonus cittadini italiani residenti in Italia, cittadini UE con diritto di soggiorno e cittadini extra-UE con permesso di soggiorno di lungo periodo o per motivi di lavoro o ricerca. La domanda sarà presumibilmente presentata online sul portale INPS o tramite CAF autorizzati, e la somma erogata entro il mese successivo alla nascita o all’adozione.

Questa misura si inserisce nella strategia del governo Meloni per contrastare la denatalità, fenomeno che continua a preoccupare il nostro Paese, dove nel 2023 si è registrato un ulteriore calo delle nascite (-3,6% rispetto al 2022), con un numero medio di figli per donna sceso a 1,20.

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