Economia

Assegno Unico, preparati agli aumenti nel 2026: quanto ti spetterà

Euro stipendio soldiAumento sullo stipendio, a chi spetta - www.ProgettoHumus.it

Arriva l’aumento più importante del prossimo anno. I lavoratori interessati prenderanno questa cifra. 

Nel panorama delle politiche di sostegno alle famiglie italiane, l’Assegno Unico Universale continua a rappresentare un pilastro fondamentale. I dati più recenti dell’INPS e dell’Osservatorio Statistico sull’Assegno Unico Universale evidenziano non solo l’impatto concreto di questa misura nel 2025, ma anche le novità attese per il 2026, con incrementi mirati ad adeguare gli importi all’aumento del costo della vita.

Nel corso dei primi otto mesi del 2025, le famiglie italiane hanno beneficiato di oltre 13 miliardi di euro erogati tramite l’Assegno Unico, che si aggiungono ai quasi 20 miliardi distribuiti nel 2024. Questa misura, gestita direttamente dall’INPS, è destinata a tutte le famiglie con figli fiscalmente a carico e residenti in Italia, offrendo un sostegno economico costante e modulato in base alle caratteristiche del nucleo.

L’assegno spetta a ogni figlio fino ai 21 anni, con la condizione che, tra i 18 e i 21 anni, il giovane rispetti requisiti specifici quali la frequenza scolastica, l’attività di tirocinio, un lavoro con reddito contenuto oppure l’iscrizione ai servizi per l’impiego. Nel caso di figli con disabilità, il diritto all’assegno è esteso senza limiti di età, garantendo un supporto permanente alle famiglie più fragili.

Introdotto il 1° marzo 2022, questo strumento ha semplificato radicalmente il sistema dei bonus familiari, unificando diverse forme di sostegno in un’unica prestazione più chiara e accessibile. Il pagamento avviene direttamente sul conto corrente del beneficiario e copre un arco temporale che va da marzo a febbraio dell’anno successivo, con un rinnovo annuale automatico.

Le caratteristiche dell’importo e l’adeguamento previsto nel 2026

L’importo dell’Assegno Unico non è uniforme per tutte le famiglie: varia in base a fattori quali l’ISEE familiare, il numero di figli a carico, la presenza di disabilità e l’età dei figli. Per esempio:

  • L’importo medio mensile per figlio nel 2025 è stato di circa 173 euro, con un range che va da 57 euro per chi non presenta un ISEE o supera la soglia massima di 45.939,56 euro, fino a 224 euro per i nuclei con un ISEE basso, intorno ai 17.227,33 euro.
  • La presenza di figli con disabilità comporta una maggiorazione significativa e la rimozione del limite di età.

Con la legge di Bilancio 2026, è previsto un incremento degli importi per adeguarli all’inflazione e preservare il potere d’acquisto delle famiglie italiane:

  • L’importo massimo salirà a 204,22 euro al mese per figlio (rispetto ai circa 201 euro attuali).
  • L’importo minimo sarà aggiornato a 60,15 euro (oggi circa 57 euro).

Questi adeguamenti, seppur contenuti, rappresentano una risposta concreta all’aumento del costo della vita e garantiscono una maggiore stabilità per milioni di nuclei familiari.

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L’assegno unico cambia così – www.ProgettoHumus.it

Nel 2025, secondo gli ultimi dati INPS, oltre 6,1 milioni di nuclei familiari hanno beneficiato dell’assegno, sostenendo quasi 9,8 milioni di figli. La misura è stata determinante per contrastare la povertà minorile e sostenere la natalità, temi che restano al centro delle politiche sociali italiane.

L’Assegno Unico ha inoltre contribuito a semplificare il quadro degli aiuti alle famiglie, riducendo la burocrazia e rendendo più immediata la fruizione del sostegno. La sua accessibilità anche ai lavoratori autonomi e ai disoccupati ne fa uno strumento inclusivo e universale, capace di adattarsi alle diverse condizioni socioeconomiche. In un contesto economico complesso, l’adeguamento automatico previsto per il 2026 rappresenta una garanzia di equità e continuità per le famiglie italiane.

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