Nel panorama attuale degli alimenti, la scelta di uova di qualità al supermercato riveste un ruolo cruciale per la salute.
Con l’evoluzione delle normative europee e la crescente attenzione del consumatore verso il benessere animale, è importante conoscere come interpretare le etichette, i codici e le caratteristiche che contraddistinguono le uova migliori. Il biologo nutrizionista Simone Gabrielli, esperto di alimentazione sostenibile, offre una panoramica aggiornata su come orientarsi tra le diverse tipologie di uova presenti sul mercato italiano.
La prima distinzione fondamentale da fare è tra uova “Extra fresche” e uova semplicemente “fresche”. Per legge, tutte le uova destinate al consumo domestico devono appartenere alla categoria A, che garantisce un prodotto fresco e conforme a precisi standard di qualità. Le uova di categoria B, invece, sono destinate esclusivamente all’industria alimentare e non si trovano in vendita al dettaglio.
Una caratteristica chiave per stabilire la freschezza è la dimensione della camera d’aria interna: nelle uova extra fresche questa non deve superare i 4 millimetri, mentre per le uova fresche può raggiungere i 6 millimetri. Il codice “Extra” sulle confezioni indica dunque un prodotto deposto da meno di nove giorni, mentre dopo il decimo giorno tale dicitura non può più comparire.
Il metodo casalingo del galleggiamento è una pratica ancora diffusa per valutare la freschezza, basata proprio sull’aumento della camera d’aria che fa emergere l’uovo nell’acqua. Tuttavia, Gabrielli sottolinea che questo metodo non è completamente affidabile e che è sempre preferibile fare riferimento alla data di scadenza indicata.
Il codice stampato sul guscio: un documento di identità per le uova
Un aspetto fondamentale per valutare la qualità è la lettura del codice alfanumerico impresso sul guscio, che rappresenta una sorta di carta d’identità del prodotto. Il primo numero del codice è fondamentale perché indica il tipo di allevamento delle galline:
- 0: uova biologiche, provenienti da galline allevate all’aperto con alimentazione biologica certificata. Questo tipo di allevamento è considerato il più etico e qualitativamente superiore.
- 1: galline allevate all’aperto, che godono di un accesso limitato a un ambiente esterno, dove possono razzolare e integrare la loro dieta naturale.
- 2: allevamento a terra, che prevede galline confinate in capannoni senza accesso all’esterno, con condizioni meno favorevoli.
- 3: allevamento in gabbia, ormai quasi scomparso dal mercato europeo in seguito alla normativa comunitaria e alle campagne come End the Cage Age, che mira a vietare definitivamente entro il 2027 l’uso delle gabbie negli allevamenti.
L’iniziativa End the Cage Age, sostenuta da milioni di cittadini europei, ha contribuito significativamente a sensibilizzare il pubblico e a modificare le abitudini di acquisto, favorendo prodotti da allevamenti più rispettosi del benessere animale.

Perché preferire uova biologiche o da allevamento all’aperto? (www.progettohumus.it)
Dal punto di vista nutrizionale, le uova di galline allevate in modo più naturale presentano un profilo più equilibrato e ricco di elementi benefici. Studi recenti confermano che le galline che possono razzolare all’aperto assumono una dieta più varia, contenente carotenoidi, insetti e erba, con un conseguente aumento dei livelli di vitamina A, E e omega-3 nelle uova. La vitamina D, fondamentale per la salute umana, è inoltre più presente grazie all’esposizione solare delle galline, che stimola la sintesi cutanea di questa vitamina.
Al contrario, le uova di galline allevate a terra o in gabbia, la cui alimentazione è standardizzata e priva di elementi naturali, risultano meno nutrienti e producono uova con minori benefici salutistici.
Conservazione e manipolazione: le regole d’oro per mantenere la qualità
Nonostante in Europa le uova non siano solitamente refrigerate sugli scaffali, a casa è consigliabile conservarle in frigorifero per evitare sbalzi termici che favoriscono la proliferazione batterica, soprattutto di salmonella. Il miglior posto è su un ripiano centrale, lontano dallo sportello, dove la temperatura è più stabile intorno ai 4-5 °C.
È importante non lavare mai le uova prima di conservarle, poiché l’acqua rimuove la cuticola protettiva, uno strato naturale che protegge il guscio dai contaminanti esterni. Questo differenzia la strategia europea da quella americana, dove le uova vengono lavate e quindi conservate refrigerate fin dall’inizio.
Per chi desidera preparare maionese fatta in casa, si raccomanda l’uso di uova pastorizzate o di uova sode per ridurre il rischio di infezioni. Nel caso di uova crude fresche, è fondamentale rispettare alcune precauzioni igieniche come la pulizia delle mani e degli utensili e l’uso di ingredienti acidi come limone o aceto per rendere l’ambiente meno favorevole alla crescita batterica.

Come distinguere le uova fresche e la categoria “Extra”(www.progettohumus.it) 









